Castellabate è un comune di 8.123 abitanti della provincia di Salerno in Campania. Riconosciuta da tutti come una delle perle della Costiera Cilentana e del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Dal 1998 è patrimonio mondiale dell'UNESCO ed è inserito nella lista de "I borghi più belli d'Italia".
Da dodici anni consecutivi è insignito del prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu attribuito dalla Fee per premiare la qualità delle acque di balneazione. Legambiente gli attribuisce invece per il 2010 nella sua Guida Blu "3 Vele" per aver coniugato in maniera discreta l'offerta turistica con il rispetto dell'ambiente e lo sviluppo ecosostenibile. Sempre Legambiente inserisce le spiagge di Castellabate (in particolar modo quella di Punta Licosa) tra le 11 spiagge più belle d'Italia nell'edizione 2004 di "La più bella sei tu".
Da numerosi anni è anche Città del Bio, ossia promotrice della diffusione e dello sviluppo delle produzioni biologiche, dell'informazione e l'orientamento dei cittadini verso un consumo etico e consapevole, dello sviluppo ecosostenibile ed ecocompatibile, della qualità della vita.
Il territorio presenta una ricchezza floristica e faunistica non indifferente: sono presenti, infatti, anche alcune specie animali e vegetali uniche al mondo e perciò soggette a particolari forme di tutela. Nel fondali marini si incontrano il corallino e praterie estese di Posidonia oceanica, dove al suo interno si proteggono e si cibano numerose specie di pesci e crostacei, alcune anche molto rare come quella del Pesce pappagallo mediterraneo e della Syriella Castellabatensis, ma anche bellissime madrepore, gorgonie e spugne.
Nel 2006 nella Baia Arena di Ogliastro Marina si è assistito ad un evento molto inconsueto per queste zone: la deposizione di numerose uove di tartaruga del tipo Caretta caretta.
Nell’ambiente terrestre (soltanto sull’isola di Licosa) vive la rarissima lucertola endemica “Podarcis sicula klemmeri”, che presenta una bella livrea verde e azzurra. A Castellabate la formazione vegetale arbustiva che domina è la macchia mediterranea (carrubi e pini d’Aleppo) specialmente nella zona costiera, mentre nei territori che non costeggiano il mare la fanno da padrone gli alberi simbolo del Cilento: l’ulivo e il fico. Una particolare menzione merita sicuramente il giglio bianco (il Pancratium Maritimum), un fiore selvatico (simbolo nell’iconografia di San Costabile di purezza e mitezza) che cresce spontaneamente sui litorali sabbiosi (sopratutto nella frazione Lago), tutelato con una apposita ordinanza che ne vieta la raccolta in quanto specie rara e vulnerabile.
Un valore aggiunto alle zona è dato dal clima idilliaco della costa cilentana, di tipo mediterraneo, con estati calde, inverni miti e tante giornate di sole. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno da una minima di 4°C a una massima di 12°C, mentre in luglio e agosto si passa dai 18°C ai 29°C. Le precipitazioni, molto scarse nei mesi estivi, toccano il picco massimo in dicembre, quando piove in media un giorno ogni due.
"Qui non si muore” pronunciò il Re Gioacchino Murat, di passaggio nel suo viaggio nel meridione,dal Belvedere di San Costabile al cospetto di tanta bellezza e salubrità. Nel 1811 cosi, il clima salubre di Castellabate trovò il suo primo importante estimatore. Altra testimonianza di unicità del clima è portata da Leoncavallo. Alla madre del giovane Ruggero, infatti, fu consigliato di dimorare in un luogo dal clima salubre, per curare la sua cagionevole salute e per tale motivo il notissimo compositore e autore trascorse tutta la sua infanzia nella ridente località cilentana.